Costruita ove vi era una vecchia chiesa, demolita nel 1752, la chiesa di Santa Teresa si trova a pochi metri dal porto. Eretta nel 1754 ivi vi risiede l’Ordine religioso dei Carmelitani Scalzi (o Teresiani). Questa è una congregazione che ha, antecedentemente, sede presso la chiesa matrice del Camposanto (Santa Maria del Soccorso). Il comune cede all’Ordine già scritto Palazzo Caccetta. Questo affinché i frati ne creino luogo pastorale. La chiesa in questione ha notevoli bellezze barocche tanto da essere definita da alcuni come la perla barocca tranese.



L’aula liturgica ha normali dimensioni. Di notevole prestigio sono le opere artistiche all’interno. Due i busti di scuola napoletana: San Giuseppe, sposo della Vergine Maria e Santa Teresa d’Avila. Al centro dell’abside la regina dei dolori: la Ss. Addolorata.


Ha sede, infatti, nella rettoria l’Arcisodalizio intitolato alla Madre straziata dalla morte del Figlio. L’Arciconfraternita in questione vive un intenso anno liturgico. I due settenari sono culmine della devozione nei confronti della Madonna. Uno è atto nel tempo quaresimale e fa da sipario alla grande Settimana Santa (o Maggiore). Culmina con l’Antica Memoria Liturgica nei riguardi dell’Addolorata. Memoria che nella rettoria di santa Teresa è vissuta come solennità. Il giorno in questione è il Venerdì “in Passione Domini” (che anticipa la Domenica delle Palme). L’altro settenario è vissuto a Settembre. Termina con la solennità del 15 dello stesso mese. La Chiesa, a conclusione del Concilio Ecumenico Vaticano II, ha traslato l’antica liturgia nel mese in ultimo citato.

La città intera si sente a casa accedendo nella chiesa di Santa Teresa. Migliaia sono i fedeli che, durante il Giovedì Santo omaggiano, nel silenzio della propria preghiera, la venerata per eccellenza. Il Venerdì Santo il richiamo è immenso ed indecifrabile. La processione penitenziale notturna, che vede il corteo sostare nelle parrocchie cittadine per adorare Gesù Cristo realmente presente negli Altari della Reposizione (definiti “Sepolcri”), ha inizio alle ore 3 del mattino.

Il lungo peregrinare consente il trasporto emotivo e spirituale dei convenuti che, sui marciapiedi e nelle chiese ove la sosta si svolge, emozionati ne fanno di quel giorno memoria viva per il tempo a seguire. È un’azione umana e di preghiera. Un qualcosa che vede l’intera cittadinanza coinvolta sotto lo sguardo dell’unica Madre.

Santa Teresa è luogo di silenzio e di comprensione del proprio dolore. E’ lo specchio ove i tranesi scommettono col Signore. La riconquista è la pace. Si viene assolti in questo attraverso l’accedervi che, in punta di piedi, fa assaporare quel clima che sa di Settimana Santa. Un qualcosa che, squarciando le tenebre della morte, riporta tutti alla vera Resurrezione. Quella che, annualmente la Ss. Addolorata, insegna a tutti. Non vi è Pasqua senza la Passione. Dolore che, accomunando i fedeli tutti, fa di questi anime salvate sin da quaggiù.
Articolo di Alfredo Cavalieri