Nel quinto Venerdì di Quaresima la nostra rubrica sui Sacri Misteri del Venerdì Santo tranese si sofferma sul “Cristo recante la Croce”.

Marco, evangelista, ci spiega come prosegue il racconto della Passione di Gesù, capitolo 15, versetto 20: “Dopo essersi fatti beffe di Gesù, lo spogliarono della porpora e gli fecero indossare le sue vesti, poi lo condussero fuori per crocifiggerlo”.

Del maestro Eugenio Maccagnani, l’opera è cartapesta ad esclusione del volto e delle mani. Essa raffigura Gesù che viene caricato della sua croce (in legno), in una posizione quasi a ricordare la sua prima, seconda o terza caduta per terra. Il Signore, a differenza delle tante rappresentazioni del mistero in oggetto, è vestito. Indossa una grande tunica porpora.

Il volume “Storia dell’ostia miracolosa” (1989, Curci e Spaccucci) riporta l’inserimento del Sodalizio di Sant’Anna, nella processione riparatoria, in data 16 giugno 1779. L’Arcicongrega dei Bianchi assegna alla confraternita numero 12 ceri da accendere durante l’atto penitenziale esterno. Più volte il simulacro è stato esposto durante la Settimana Santa presso la chiesa parrocchiale di S. Giovanni. Avendo infatti sede lì la confraternita in questione, essa ha spesso desiderato esporre il simulacro. Oggi la statua è installata presso l’aula liturgica della Basilica superiore della Cattedrale. 

Articolo di Alfredo Cavalieri

Lascia un commento