Nella settimana che precede la domenica delle Palme, gli appuntamenti con i Sacri Misteri del Venerdì Santo a Trani, diventano tre: lunedì, Mercoledi e Venerdi; sarà cosi fino al termine di questa rubrica realizzata grazie all’apporto di Alfredo Cavalieri.
La nona immagine è “La Veronica asciuga il volto a Gesù”.

L’evangelista Luca (23, 27-28) evangelista parla di alcune donne alla sequela di Gesù verso il Calvario: “Seguiva Gesù una grande moltitudine di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso di loro, disse: «Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli».
Ancora una volta sono i professori Curci e Spaccucci, nel loro libro “Storia dell’ostia miracolosa di Trani” (1989), a spiegarne la storia. Aggiuntasi la Congrega della Ss. Immacolata alla processione riparatorio-penitenziale, vi si unisce conducendo una nuova effige: la Veronica. L’inserimento del pio sodalizio è datato 16 novembre 1776. La congrega intitolata alla Madonna smette di partecipare al corteo di penitenza nel 1830. Il simulacro viene così assegnato alla Confraternita del Ss. Rosario, con sede presso la chiesa monumentale di San Domenico. Ad essa venivano assegnati numero 12 ceri. Smesse le proprie funzioni di congrega, la confraternita zelante dei Santi Misteri termina di partecipare alla processione in oggetto.
Agli inizi del ‘900 provvede al rifacimento di una nuova statua Giuseppe Manzo, maestro della cartapesta leccese. La Veronica viene raffigurata come una ragazza molto giovane. Ella sorregge sulle due mani il volto di Gesù. Non vi è menzione di lei nei vangeli canonici. Il significato sta per “vera icona” di Gesù. Nei tempi d’oggi la statua viene condotta in processione dalla Confraternita del Carmine. L’opera artistica, assieme a quella della Maddalena, è stata restaurata nel 2012. Nella Domenica delle Palme, il 1 Aprile dello stesso anno, S.E. Rev.ma Mons. Giovan Battista Pichierri ha benedetto il simulacro. Il rito semplice si è tenuto presso la spoglia dell’Arciconfraternita dei Bianchi, sotto il titolo del Santissimo Sacramento, in Cattedrale. Oggi la statua è conservata presso l’aula liturgica superiore della Basilica Cattedrale.