La chiesa rettoriale di san Luigi viene eretta sul terreno della demolita chiesa di sant’Andrea (1753). Sulla facciata principale è presente una pergamena in pietra. Qui vi sono scritti i nomi di coloro che, nell’anno di fondazione, ne hanno desiderato il progetto e la costruzione del tempio. È particolare la presenza della cuspide, di aspetto elegante e raffinato. Nelle zone adiacente è presente l’ex ospedale per i viandanti. Poi divenuto nel XVII secolo un orfanotrofio per accogliere le ragazze più bisognose di Trani.

L’aula liturgica è di medie dimensioni. La rettoria è ricordo vivo delle funzioni sacre liturgiche che si sono svolte all’interno, durante i secoli.

Atipica è la presenza di una tela rappresentante santa Filomena. Memoria di una antica devozione nei suoi riguardi.

Una sacra effigie del Gonzaga è sita ad altezza di uomo. È rappresentato in vesti di chierico. All’interno del luogo sacro messo in evidenza, sino agli anni ’60 dello scorso secolo, ha svolto le sue attività la confraternita intitolata al titolare della rettoria. La suddetta ha promosso, negli anni, il culto nei riguardi del patrono dei seminaristi.

La secolarizzazione del tempo ha definito la cessazione della vita vera e propria del pio sodalizio. Oltre alla venuta meno della congrega, la struttura viene definita pericolante. Così, per moltissimi anni, il luogo di preghiera è rimasto chiuso al pubblico. Solamente con la tenacia e l’insistenza di S.E. Rev.ma Mons. Vincenzo Franco, tranese e arcivescovo emerito di Otranto (dal 1993), si è potuto parlare di restauro conservativo. Questi, responsabile dell’ufficio diocesano per i Beni Culturali dell’Arcidiocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, ha realmente preso a cuore la situazione.

Così, iniziati i lavori di ristrutturazione, nel Dicembre 2004 finalmente la riapertura al pubblico. La curia arcivescovile, aperta alla necessità odierne, ne ha fatto del luogo un auditorium. Cento i posti a sedere presenti. Attorno alla chiesa in considerazione si aggira un falso mito. Essa, infatti, viene spesse volte definita “sconsacrata”. Non esistono però luoghi sconsacrati. La Santa Chiesa, attraverso i suoi ministri (pastori), consacra i luoghi e non esiste azione umana che possa andare contro l’azione consacratoria. Potremmo invece definire il tempio “adattato” ad altra destinazione, ovvero sala convegni.

Ad oggi, nell’ala adiacente all’aula liturgica principale, vi è la sede del Comitato Feste Patronali per la città di Trani.

Articolo a cura di Alfredo Cavalieri

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