Chiamata comunemente la chiesa degli Angeli Custodi essa è in realtà dedicata, e quindi consacrata, in onore del santo fondatore della Società Salesiana: Giovanni Bosco. Intorno agli anni ’60 dello scorso secolo, il canonico Don Nicola Ragno avverte fortemente l’edificazione di un tempio. Un luogo che, nella periferia della città, divenga punto di riferimento. Struttura che ripeschi le vite di gente, spesso, delusa ed emarginata dalla società sempre più fondata sul danaro. La povertà è eccessiva, ma non la voglia di rifarsi. Così, il 28 Aprile 1968, per mano dell’Arcivescovo di Trani S.E. Rev.ma Fra Reginaldo Giuseppe Maria Addazi O.P., vi è la posa della prima pietra. Il possibile problema del materiale primario non sussiste. Sono i residenti stessi a farne dell’area destinata alla costruzione un proprio cantiere edile ed umano. Conclusa la giornata lavorativa presso le varie cave distribuite nelle campagne del paese, si lavora per la chiesa. Tutto ciò in maniera gratuita.



Tante le iniziative di Don Nicola. Dal carnevale alle fiaccolate, dai momenti culinari vissuti fra famiglie alle catechesi approfondite. In maniera prematura vi è la sua scomparsa nel Dicembre 1974. Il parrocato è assegnato al canonico Don Savino Giannotti. Il viceparroco è Don Tommaso Palmieri, poi parroco di santa Maria delle Grazie (Cappuccini). L’Arcivescovo Addazi cede la sede al suo successore, Mons. Giuseppe Carata. Questi in prima persona incoraggia al sorgere del nuovo luogo sacro. È lui stesso a consacrare e dedicare il tempio il 16 Luglio 1975. Durante il rito solenne, il presule inserisce nell’altare le reliquie dei santi compatroni locali: San Magno, Vescovo e Martire e San Leucio, Vescovo. È presente anche la reliquia di San Giovanni Bosco.

La chiesa in considerazione è presenza che crea legami ed intrecci di storie tutt’ora. Nel corso degli anni tantissime famiglie sono nate proprio vivendo quella famiglia di famiglie. Notevole il numero di vocazioni alla vita sacerdotale ordinata. Ecco di seguito i presbiteri originari: Don Mimmo De Toma, Don Raffaele Sarno, Don Enzo de Ceglie, Don Francesco Mastrulli, Don Natale Albino (oggi segretario della Nunziatura Apostolica), Don Michele Caporusso. Vocazioni alla vita religiosa: i padri agostiniani Pasquale Cormio e Pasquale Di Lernia; i padri domenicani Savino Somma e Vincenzo Marulli. I diaconi: Giorgio Cardone, Michele Riondino, Vincenzo Selvaggio. Nella chiesa è innestata giuridicamente la parrocchia degli Angeli Custodi e l’omonima confraternita. Il pio sodalizio organizza i festeggiamenti annali nella festa liturgica di santa Lucia. Si svolge il triduo solenne nei giorni antecedenti la solennità del 13 Dicembre. La festa è conclusa con le celebrazioni eucaristiche e la processione serale.

La parrocchia è ancora oggi simbolo di vita per il quartiere intero. Generazioni e generazioni attingono dalla bellezza di fare della Chiesa un esempio di missione reale. Alle volte non serve partire fisicamente per altri luoghi, magari esteri. Si fa evangelizzazione nel proprio territorio. Partendo cioè dalle radici che si appartengono, per scelta o per vocazione. È l’esempio della realtà che si analizza. Da oltre cinquant’anni si è prossimi materialmente. La Charitas è vicina a tante situazioni economico/sociali difficili. L’ascolto è sempre soddisfatto attraverso ciò che il parroco imposta come pastorale.
L’oratorio, recentemente inaugurato grazie a Don Enzo, sta divenendo attrazione coinvolgente. Gli aspetti ludici si intrecciano con quelli catechetico/spirituali. Ancora una volta in città possiamo vantarci di un sano punto di riferimento. Quello composto dalla storia di uomini e donne che si sono donati completamente per il compimento di un’opera. Un qualcosa voluto fortemente per rifarsi. Ricreare cioè da quelle situazioni di disprezzo un punto di forza. Una energia che ancora ad oggi splende per l’intera zona limitrofa e che tocca l’intera comunità cittadina.