LA PARROCCHIA SPIRITO SANTO COMPIE 25 ANNI

Il prossimo 28 Giugno una solenne concelebrazione eucaristica ne ricorda l’avvenimento

Articolo di Alfredo Cavalieri

Non potendo il Vescovo presiedere di persona all’intero gregge sempre e dappertutto, deve necessariamente costituire le Parrocchie, organizzate territorialmente, sotto la guida di un pastore che lo rappresenti”, dalla Bolla di nomina a parroco.

Agli inizi degli anni ’70, ormai ingigantita la zona di Pozzo Piano, si è avvertita l’esigenza di estendere i normali confort sociali per la suddetta fetta di popolazione. Dai supermercati alle scuole, dalle piazze ai punti di ritrovo comunitario. Non per ultima la cura d’anime. Così, il beneamato arcivescovo S.E. Mons. Giuseppe Carata, attraverso le opportune valutazioni, istituisce la neo-parrocchia dedicata allo Spirito Santo.

È Mercoledì 3 Maggio del 1978. Trani è, come da tradizione, in fervida attesa per l’arrivo in città del Ss. Crocifisso di Colonna. Il porto è gremito di migliaia di fedeli. Fra il chiasso della popolazione ed il rimbombo dei colpi, infuocati presso la villa comunale (“giù alla Vittoria grén”), avviene qualcosa. Il vicario generale, mons. Pietro Ciraselli, invita i preti ad un incontro dal tema: nuovi confini parrocchiali. Certamente qualcosa di non prevedibile, vista la tranquilla situazione delle chiese parrocchiali cittadine. Fra i tanti sacerdoti, uno in particolare ne resta colpito. Proprio a seguito dell’affermazione di Don Pierino, in processione e persino durante i giorni a seguire, Don Mimmo Capone percepisce chiaramente una sorta di chiamata alla parrocchia. Così, recatosi in curia, in leale confronto col presule, scopre una provvidenziale coincidenza. Il pastore, infatti, fra tutti, proprio al sacerdote Capone ha pensato come neo-parroco.

Trascorsa l’estate, l’istituzione vera e propria avviene il 15 Ottobre di quell’anno. Inizialmente le attività pastorali si svolgono presso il Monastero di Santa Maria di Colonna. Ma, a causa dei restauri dello stesso, si è obbligati ad un immediato trasloco. Nel Maggio 1980 l’acquisto di locali provvisori a piano terra ed un altro a piano interrato, presso le cosiddette “piramidi”, è la scelta vincente. Infinite le attività organizzate. La catechesi, il coro, il Natale vivente, le recite teatrali, gli incontri con l’Arcivescovo, le feste di carnevale. Perno centrale: la Parola e la celebrazione dell’Eucaristia. Tutte le messe sono vissute presso la “basilica superiore” (a piano terra), come più volte afferma il parroco fondatore. Altre celebrazioni invece, come le prime sante comunioni ed il conferimento di altri sacramenti, presso il Santuario di Sant’Antonio.

Una comunità che sin da subito ha avvertito l’esigenza di costruire. Dare vita cioè ad una chiesa vera e propria. Iniziano i primi progetti e nascono le prime difficoltà. Poter trovare un terreno e soprattutto acquistarlo. Concessioni, infiniti atti burocratici. È il 1988 e, attraverso la firma dell’atto notarile, finalmente si acquista il terreno del Duca Bernardino Telesio di Toritto. La voglia di continuare ad essere comunità è notevole. La risposta dei parrocchiani altrettanto. Trani infatti, sempre più, continua ad incrementare costruzioni edili tanto da fondare una sorta di nuova città nella città.

Il 21 Maggio 1994 un rito fondamentale: benedizione e collocazione della prima Pietra. A distanza di quattro anni dal “rito della Pietra”, esattamente il 28 Giugno 1997, finalmente il tanto atteso giorno. Avviene infatti la consacrazione e dedicazione del Tempio.

Definito in tale maniera, per la sua maestosità ed il suo slancio che sa di nuovo. Ma soprattutto perché, in quanto battezzati, si è tempio dello Spirito di Dio. Il rito inizia dalla prima casa fra le case. Dalle “piramidi” ci si reca processionalmente presso la nuova costruzione. S.E. Mons. Carmelo Cassati, arcivescovo di Trani, presiede la solenne concelebrazione. Vi è la presenza di S.E. Mons. Giuseppe Carata, colui che l’ha istituita; di S.E. Mons. Vincenzo Franco, vescovo tranese emerito di Otranto e di altri presbiteri. Un infinito concorso di popolo ne ricorda la memoria.

Una targa, apposta presso il luogo originario, è cimelio di una fede vissuta inizialmente nel piccolo di un umile appartamento e di un semplice seminterrato. Il parroco fondatore, dal 2015 ha consegnato il suo mandato al neo-parroco Don Domenico Gramegna. Il prossimo 28 Giugno il “tempio dello Spirito Santo” compie il suo 25° dalla dedicazione e consacrazione liturgica. Un triduo di preparazione ne anticipa i festeggiamenti, nei giorni 24, 26 e 27 Giugno. Una tre giorni che vede partecipi alcuni prelati. S.E. Mons. Felice Di Molfetta, vescovo emerito di Cerignola; Mons. Domenico Maria Capone, parroco emerito; S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi, tranese e vescovo di Teramo. Infine, nel giorno della solennità, S.E. Mons. Leonardo D’Ascenzo, arcivescovo di Trani. Giorni di agape fraterna per l’intera comunità cristiana cittadina e diocesana.

Solennizzare i 25 anni della “costruzione” è testimonianza di un vero e proprio lavoro, spirituale e fisico, che, come Chiesa locale, si è improntato, avviato e mai smesso.

Essere vero “contenuto dello Spirito che viene da Dio” sottolinea realmente che si è membra del corpo di Cristo, che è la sua chiesa. Da una costruzione di cemento, ne esce vincitrice ogni singolo mattone, che è il singolo battezzato. La singolarità dei parrocchiani, mista al soggettivo aspetto del proprio vissuto di fede, ne fa assieme ad altri singolo una grande comunità parrocchiale. Essa è piena di un “mix di lumi dello Spirito”. È la bellezza del vario, sotto un unico grande modo di essere amore. È ciò che la stessa Chiesa, da 2000 anni ed oltre, continua a trasmettere per, con e nel popolo.

Il Sinodo diocesano, il primo vissuto nella storia dall’unificazione delle tre diocesi avvenuta nel 1986 (di Trani, di Barletta e di Bisceglie), svolto nella parrocchia più volte citata, è una delle testimonianze più concrete e forti. Esso ricorda continuamente che, come cristiani convinti, ci si pone delle domande e ci si mette alla prova. Le ipotesi, i confronti, ascolto reciproco e tutto ciò che, in maniera infinita, può solo tradursi in un’unica frase: “Chiesa casa per tutti”. Una vera casa che è comunione continua e santa.

Articolo di Alfredo Cavalieri

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